L’Autrice del volume, Angela Rinaldi (Dottore di Ricerca in Dottrina sociale della Chiesa ed Etica pubblica presso la Pontificia Università Gregoriana), tenta, attraverso questo agile testo, di rendere intellegibile uno dei problemi più “scomodi” e un “reato tanto brutto” quale l’abuso sui minori all’interno della Chiesa cattolica.
Il saggio, partendo da una panoramica sugli scandali che hanno colpito nel profondo le istituzioni ecclesiali e ne hanno minato il rapporto con i fedeli e la fede stessa, passa poi in rassegna le varie risposte normative poste in essere dagli organismi istituiti all’interno della Chiesa appositamente per arginare questo orribile fenomeno. Anche perché, per poter affrontare la questione seriamente, le autorità ecclesiastiche non devono sottovalutare il problema e adottare politiche di tolleranza zero. A tal proposito, risulta di estremo interesse l’approccio sulla lettura degli abusi su minori, ma anche sulle persone considerate più vulnerabili, che l’autrice esemplifica attraverso il concetto di abuso di potere sia spirituale che gerarchico. Difatti, secondo Rinaldi, i chierici che commettono abusi sessuali sui minori sfruttano questo potere nei confronti delle vittime per ottenere da loro obbedienza e fiducia: “chi ricopre una posizione di potere nella Chiesa deve sapere che essa non è di sua proprietà, ma un dono, pertanto non può abusarne”. Ampio spazio è dato poi, proprio in contrapposizione a questa visione interna alla Chiesa dove colui che è consacrato gode di un potere d’influenza non indifferente sui propri fedeli, ai processi educativi e alla formazione di coloro che prendono i voti. L’autrice fa riferimento all’equilibrio, alla stabilità psicologica e alla maturità affettiva quali dati imprescindibili che ogni chierico deve possedere per officiare il suo mandato. Di conseguenza, Rinaldi si sofferma, infine, a esplicitare come una corretta formazione sia alla base e parte essenziale del lavoro per poter prevenire gli abusi all’interno della Chiesa cattolica.