
Progetto SAFE
EDUCARE E ACCOGLIERE IN AMBIENTI SICURI
Il Progetto Safe – Educare e Accogliere in ambienti sicuri- è un progetto co-finanziato dall’Unione Europea e vede come capofila la Comunità Papa Giovanni XXIII e come partners l’Azione Cattolica Italiana , il Centro Sportivo Italiano, il Dipartimento di Sociologia dell’Università di Bologna con il Centro Interdisciplinare di Ricerca sulle Vittime e la Sicurezza (CIRVIS). Tale progetto vede impegnati i partners in un percorso biennale da novembre 2019 a novembre 2021.
L’obiettivo generale del Progetto è creare quindi una cultura della prevenzione agli abusi e della formazione alla tutela dei minori e delle persone vulnerabili, tramite la promozione di ambienti sicuri e relazioni interpersonali rispettose e responsabili, sia in ambienti finalizzati alla protezione sociale, sia alla ricreazione nello sport e nel tempo libero
Il progetto combinerà attività di analisi, sviluppo, formazione e sensibilizzazione. Combinando questi metodi, il progetto genererà una conoscenza completa e approfondita delle questioni esaminate, fornendo una solida base scientifica per le attività educative e di accoglienza con minori nella protezione sociale, nello sport e nel tempo libero.
Data la complessità e delicatezza del Progetto, il consorzio dei Partners ha deciso di affidarne la valutazione dell’efficacia dell’impatto del medesimo rispetto alle azioni intraprese, a un’equipe multidisciplinare di docenti universitari e ricercatori dei Dipartimenti di Scienze della Formazione e di Economia e Giurisprudenza dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, sede di Piacenza.

LA CALL
SAFE risponde alla priorità di promuovere l’integrazione delle politiche di tutela dell’infanzia in diversi contesti e settori, quali organizzazioni sportive, attività extracurricolari e/o organizzazioni ricreative/di svago per bambini (incluse quelle religiose, femminili, scout e scuole private), sia come mezzo per proteggere e tutelare i bambini, sia per dotare il personale della formazione e dell’orientamento necessario, in conformità con gli standard del “Keeping Children Safe”
LA MISSION
SAFE è un progetto nazionale ma con un elevato impatto transnazionale potenziale. È stato elaborato grazie alla grande esperienza della Comunità Papa Giovanni XXIII nel trattare con bambini vulnerabili e vittime di abusi, in stretta collaborazione con diversi esperti come psicologi, pedagogisti, assistenti sociali, avvocati, accademici. I difensori civici nazionali e regionali per l’infanzia (https:/www.garanteinfanzia.org/) hanno espresso il loro apprezzamento e la loro disponibilità per un coinvolgimento concreto nelle attività previste con lettere di impegno formali.
Secondo l’articolo 5 della Convenzione per la Tutela dei Minori contro lo Sfruttamento Sessuale e gli Abusi Sessuali (Convenzione di Lanzarote) deve essere garantita un’adeguata consapevolezza e conoscenza della tematica tra le persone che hanno contatti regolari con i bambini nei settori dell’istruzione, della salute, della protezione sociale, della giustizia e delle forze dell’ordine e nelle aree relative allo sport, alla cultura e alle attività ricreative. SAFE contribuirà all’attuazione di questo articolo in Italia attraverso ampie sessioni di formazione in 27 province di 13 regioni italiane raggiungendo 1200 persone tra leader locali, professionisti e volontari di organizzazioni religiose che hanno rapporti regolari con più di 46.300 bambini.
Vedi il video di presentazione del progetto:


OBIETTIVI DEL PROGETTO
1.
Sostenere l’integrazione delle politiche di tutela dell’infanzia nelle organizzazioni religiose italiane, ai fini di acquisire la consapevolezza che l’attuazione di tali politiche di tutela è un passo fondamentale per la tutela come prevenzione e custodia.
2.
Garantire un Pacchetto Formativo efficace per individuare, segnalare e prevenire gli abusi, per le persone che hanno contatti regolari con i bambini nei settori dell’istruzione e della protezione sociale e nelle aree connesse allo sport e alle attività ricreative.


RISULTATI ATTESI DAL PROGETTO
1.
Aumento della consapevolezza e della capacità di prevenire, individuare e denunciare gli abusi sui minori di almeno 400 leader locali e di 800 membri e volontari delle associazioni di diritto pontificio e di 60 membri delle forze dell’ordine di 27 territori italiani.
2.
Aumento della consapevolezza tra tutte le organizzazioni religiose italiane impegnate nella cura dei bambini, nello sport e attività ricreative su come prevenire, identificare e denunciare gli abusi sui minori attraverso un’efficace politica di tutela dell’infanzia.


TRE PISTE DI LAVORO
POLITICA DI TUTELA: DA ORIENTAMENTO A ETICA
Le associazioni coinvolte nel Progetto formalizzeranno l’adozione di una politica di tutela in materia di minori e persone vulnerabili. L’adozione e applicazione di una apposita politica di tutela assicurerà il passaggio da orientamenti che ispirano azioni e attività a prassi e strumenti attuativi di prevenzione e segnalazione , quanto mai necessari per la delicatezza e preziosità dei contesti educativi in cui le tre organizzazioni operano. Si tratta infatti di contesti educativi informali di grande importanza per garantire una crescita sana dei bambini e dei giovani. L’obiettivo quindi del Progetto è di sostenere sia l’elaborazione della politica di tutela nelle tre organizzazioni sia la sua integrazione nei percorsi ordinari di formazione allo svolgimento delle attività e alla sicurezza degli ambienti. La Politica di Tutela dei Minori garantisce la conformità alla Convenzione delle Nazioni Unite sui Diritti dei Minori e ai Dieci principi per i sistemi integrati di protezione dell’infanzia, e mira ad assicurare l’interesse superiore del bambino.
FORMAZIONE COME PROMOZIONE DI CHILD SAFEGUARDING NELLE REALTA’ ASSOCIATIVE
Tra ottobre 2020 e aprile 2021 saranno attivati percorsi formativi in 27 territori nazionali, suddivisi tra i tre partners del Progetto in rapporto alla presenza dei propri associati.


Ogni percorso territoriale avrà una durata di 18 ore, suddiviso in tre moduli da 6 ore ciascuno. Il percorso formativo mira a promuovere negli associati delle tre organizzazioni l’acquisizione e condivisione di competenze in ordine a tre livelli della Child safeguarding:
- Safe-self: da sentirsi esenti dal rischio di incorre in dinamiche abusanti di ogni genere alla condivisione ,comunicazione aperta , supervisione;
- Safe community: porre al centro delle esperienze comunitarie la qualità dello stile e della cura delle relazioni interpersonali e degli ambienti in cui si sviluppano;
- Safe organitation: riconoscere come fattore di protezione la condivisione di codici di condotta associativi, la prevenzione come intervento strutturale ampio e propositivo.
Tre moduli formativi, tre focus tematici, uno per ogni modulo.
- L’ABUSO, TRA FERITA E REATO. Impariamo a riconoscerlo, per prevenirlo.
- L’ADULTO AFFIDABILE: UN CAMMINO VERSO L’INTIMITÀ MATURA.
- PAROLE CONDIVISE PER RACCONTARE QUALCOSA DI INTIMO. La tutela dei minori tra accogliere le ferite e promuovere una comunicazione generativa.
Il percorso formativo sarà supportato scientificamente dal report prodotto dal Dipartimento di Sociologia dell’Università di Bologna con il Centro Interdisciplinare di Ricerca sulle Vittime e la Sicurezza.
Lo stesso Dipartimento svolgerà momenti di formazione rivolti agli studenti del Corso di Laurea Magistrale in Scienze Criminologiche e dell’Investigazione e alle forze dell’Ordine di alcuni territori italiani, impegnati nelle indagini nei reati connessi ai temi della formazione.
Il Progetto ha quindi un’impostazione sistemica, di connessione tra i diversi contesti abitati dai minori – la famiglia, lo sport, il gruppo – in cui è necessario un’implemento della protezione in chiave preventiva – e nei contesti di segnalazione e supporto alle vittime.
LA COMUNICAZIONE: PROMUOVERE LA CULTURA DELLA TUTELA DEI MINORI E DELLE PERSONE VULNERABILI
Safe come progetto intende promuovere nella Chiesa e nella società una cultura della tutela dei minori e delle persone vulnerabili creando una struttura di comunicazione aperta e trasparente, Saper trattare apertamente in modo adeguato temi delicati come dignità, rispetto, relazione, responsabilità, potere, intimità, sessualità, violenza, abuso crediamo sia una sfida non rinviabile per l’emergenza educativa attuale.
Promuovere un cambiamento culturale mediante informazione e sensibilizzazione, a partire dai media stessi.
Ciò si esprimerà e sarà supportato da spazi di approfondimento e dialogo attraverso rubriche e articoli mensili all’interno della pagina Stadium di Avvenire e del programma radiofonico “ Sport, salute ed educazione” in onda su Radio Maria, curati dal Csi.
I canali social di ciascun partners saranno ambienti di disseminazioni diverse delle iniziative e dei contenuti promossi dal Progetto.
ASPETTI INNOVATIVI DEL PROGETTO
Gioco di squadra nella tutela dei minori in ambienti ecclesiali
La Chiesa Cattolica ha intrapreso con il magistero dei suoi ultimi tre Pontefici un cammino in crescendo rispetto alla tutela dei minori e delle persone vulnerabili. Tale cammino come si ben evidenzia nel Motu Propriu di Papa Francesco “ Voi siete la luce del mondo”, chiede un rinnovamento di tutta la comunità. Il Dicastero per i Laici, la Vita e la Famiglia ha invitato i movimenti e associazioni a intraprendere cammini di prevenzione e dotarsi di adeguati strumenti di segnalazione e contrasto ad ogni forma di abuso. La Chiesa Italiana si è dotata nel 2019 di nuove Linee Guida e di un’articolata struttura a livello diocesano, secondo quanto richiesto dalla Pontificia Commissione per la Tutela dei Minori.
Innovativa quindi è la scelta di camminare insieme di tre realtà ecclesiali nel rispondere alla chiamata alla tutela dei minori così come chiesta dalla Chiesa stessa. Un gioco di squadra partendo da un percorso formativo condiviso nella prospettiva di promuovere una custodia dei più piccoli sempre più consolidata nella cultura dell’attenzione e della responsabilità, nello stile educativo e nelle prassi per bene agire e garantire sicurezza.
Il coinvolgimento dei bambini
Il progetto prevede il coinvolgimento dei bambini, in conformità con l’articolo 12 della Convenzione delle Nazioni Unite sui Diritti dell’Infanzia, nell’implementazione e nella progettazione della Politica di protezione dell’infanzia. La partecipazione dei bambini e i ragazzi sarà incentrata inclusiva, volontaria, significativa, trasparente e adeguata. I bambini e i ragazzi avranno i mezzi, lo spazio , l’opportunità per esprimere liberamente le loro opinioni, alle quali sarà dato il giusto peso a seconda della loro età e maturità. Si incoraggia il coinvolgimento di bambini e ragazzi da contesti diversi per garantire la rappresentazione di tutte le esperienze, idee e pensieri nel processo di partecipazione degli stessi. La Comunità Papa Giovanni XXIII, in qualità di ente capofila, organizzerà quindi tre laboratori che coinvolgeranno bambini e ragazzi di diverse fasce d’età per comprendere meglio il loro punto di vista e dare loro il diritto di far sentire la loro voce, di essere ascoltati seriamente e di essere in grado di influenzare le decisioni che li riguardano. Il libro “ KIKO AND THE HAND”, fornito dal Consiglio d’Europa nell’ambito della Campagna contro gli abusi sui minori “One to five” sarà utilizzato come strumento di supporto nel lavoro con i bambini.
“Ma quanto siamo belli! Sento, penso, agisco.”
Laboratorio condotto con minori 6-11 anni
Una concretizzazione di questo coinvolgimento sopra descritto è stato il percorso condotto con i bambini della fascia 6-11 anni, durante il Centro estivo, svoltosi a Cesena dal 24 al 28 agosto 2020, dal titolo “ Ma quanto siamo belli! In viaggio con don Oreste e… fata Lina. Sento, penso, agisco.”
Cinque giorni, dove tra attività ludiche ed espressive, momenti di ascolto di se stessi e degli altri, i bambini hanno avuto l’occasione di scoprirsi belli, unici, importanti e apprendere alcune cose importanti per stare bene con se stessi e con gli altri: è preziosa la nostra intimità, pensieri, emozioni, storie, il nostro corpo… ”Non e’ facile raccontare a tutti”… ”A volte non e’ giusto”… “Bisogna trovare le persone di cui ci fidiamo “.
Una sintesi di questo percorso è visionabile in questo video: