Stop Abusi
22 Febbraio 2021

Fattori che facilitano il disvelamento di una violenza sessuale e la gestione del trauma.

La risposta istituzionale al fenomeno
Raffaella Pregliasco
Ricercatrice Istituto degli Innocenti e Giudice Onorario presso Tribunale per i Minorenni di Firenze

Quando parliamo di violenza sessuale in generale e in particolare su bambini e adolescenti Innanzitutto è importante partire da una definizione e criteri di valutazione per quanto possibile standardizzati. E’ necessario infatti affrontare e distinguere le varie forme che può assumere  rispetto al linguaggio, ai comportamenti posti in essere, ai vari strumenti utilizzati, ad esempio alla comunicazione online. Una terminologia chiara consentirebbe ad operatori e ragazzi di riconoscere meglio i casi di violenza sessuale

Quando parliamo di fattori che facilitano il disvelamento di una violenza sessuale dobbiamo ricordare che normalmente l’assenza di ciò che ostacola favorisce la realizzazione di interventi effettivi di prevenzione e contrasto

Vi sono numerosi aspetti che oggi non favoriscono un clima istituzionale di accoglienza e di supporto alle vittime che è necessario sia in fase di sensibilizzazione e prevenzione, sia in termini di contrasto: la mancanza di una prospettiva di genere, la poca attenzione a gruppi ad alto rischio, il problema dell’avvicendamento del personale, ecc.

Innanzitutto, un’adeguata risposta istituzionale è legata all’esistenza di:

CODICI DI CONDOTTA

La mancanza di un codice di condotta dettagliato che specifichi i comportamenti accettabili e quelli che non lo sono nel rapporto con i minori. Ogni organismo, ogni agenzia che lavora con bambini ed adolescenti dovrebbe dotarsi di un codice di condotta.

GRUPPI AD ALTO RISCHIO

vi sono gruppi ad alto rischio a cui prestare particolare attenzione, cioè bambini e adolescenti collocati in strutture residenziali o nel sistema carcerario minorile, minori stranieri non accompagnati, minori appartenenti a minoranze etniche. In questi gruppi, il tasso di violenza sessuale è molto più alto che nel resto della popolazione. 

VICOLI CIECHI E RISCHIO DI RI-TRAUMATIZZAZIONE

I processi di segnalazione possono arenarsi in fasi diverse (ad esempio qualcuno parla di esperienze di violenza sessuale, l’operatore informa chi di competenza, ma non viene fornito alcun supporto per il bambino coinvolto). Dobbiamo ricordare che il non intervento o il cattivo intervento sono una seconda forma di abuso ai danni del bambino.

PROTOCOLLI D’INTERVENTO

La diffusa mancanza di protocolli d’intervento chiari sulle procedure di intervento nei casi di violenza sessuale condivisi da tutti i soggetti, istituzionali e non, che sono chiamati ad intervenire in situazioni di abuso o violenza sessuale. Inoltre, i protocolli esistenti non sono oggetto di una buona comunicazione e non fanno parte del piano formativo degli operatori, con la conseguenza che gli operatori non ne sono a conoscenza o non li conoscono in dettaglio. In alcuni casi, esistono leggi e meccanismi per la protezione dei minori, ma non possono essere efficacemente applicati perché non si è neanche in grado di riconoscere un caso di violenza. Inoltre, i protocolli spesso non includono una prospettiva di genere (ad esempio non distinguono segnali e interventi diversi in base al genere del bambino). 

LA FORMAZIONE

Tra gli operatori spesso non c’è una conoscenza sufficiente dei sistemi di supporto multidisciplinare a livello locale e nazionale, delle responsabilità e del quadro giuridico nonché delle procedure giudiziarie e dell’organizzazione degli interventi.

Inoltre, i protocolli esistenti spesso non sono diffusi e non fanno parte dei piani di studio per la formazione degli operatori, così che gli stessi spesso non li conoscono non sufficientemente nel dettaglio.

La conoscenza e la formazione sulla violenza sessuale su bambini e adolescenti in particolare è una questione chiave così come il dialogo, la supervisione tra pari e gli scambi tra gli operatori in seno alle organizzazioni sono utili per consultarsi su casi sospetti di violenza sessuale

E’ importante anche incentivare la supervisione da parte di esperti.

Infine, il lavoro multidisciplinare è molto importante al fine di coinvolgere una rete di supporto nell’affrontare il caso, in cooperazione con pediatri, i servizi scolastici e socio-sanitari, le organizzazioni giovanili e le famiglie, se appropriato.

Per approfondire il tema: